Nuove regole sull’assegno unico

In questo 2022 i sostegni erogati alle famiglie cambieranno.

In particolare diremo addio a tutte le misure precedenti, che verranno inglobate dall’assegno unico.

Ne godranno tutti coloro che hanno figli, a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni.

Vediamo nello specifico di cosa si tratta, di quali requisiti si necessita per ottenerlo, e anche i suggerimenti dei migliori avvocati divorzisti di Milano rispetto alle modalità che i genitori divorziati dovranno seguire per presentare domanda.

 Assegno unico per i figli: cosa sostituisce e come si ottiene

L’assegno si definisce unico proprio in quanto sostituisce, inglobandole, tutte le misure a sostegno già previste, quindi:

·        premio alla nascita o bonus mamma domani, pari a 800 euro per nascita, adozione o affidamento preadottivo

  • assegni al nucleo familiare (ANF), il cui ammontare dipende dal reddito del nucleo e dal numero dei componenti

·        detrazioni figli a carico: è la diminuzione dell’imposta lorda IRPEF da versare all’Erario

  • assegni familiari
  • assegno ai nuclei con almeno tre figli minori: concesso dai singoli comuni ma erogato dall’INPS in misura non superiore a 1.886,82 euro totali
  • fondo di sostegno alla natalità: non superiore a 10 mila euro, riservato ai genitori di bambini nati o adottati fino a che questi compiano 3 anni (o entro 3 anni dall’adozione), senza alcun requisito legato al reddito, rimborsabile in massimo 7 anni.

Vediamo adesso come usufruire dell’assegno unico.

Anche se il reddito famigliare peserà, con importi inversamente proporzionali all’Isee, tutti ne beneficeranno.

Al di sotto dei 15mila euro si godrà del massimo, oltre i 40mila si avrà comunque diritto all’importo minimo.

Questo lascia già intuire come, alla presentazione della domanda, andrà allegato anche il modello Isee.

Qualora il documento mancasse il nucleo riceverà comunque l’assegno, ma al livello minimo previsto.

Come pure conteranno:

  • il numero dei figli: a partire dal terzo è prevista una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro a figlio in base all’Isee, mentre alle famiglie con 4 o più figli verrà concesso un ulteriore incremento di 100 euro mensili
  • l’età della madre: una maggiorazione di 20 euro al mese per figlio, indipendentemente dall’Isee, è prevista per le under 21
  • la residenza: maturata da almeno 2 anni (anche per i cittadini extracomunitari)
  • la presenza di minori disabili
  • la contingenza che entrambi i genitori lavorino: in questo caso, si avranno altri 30 euro in più, che si azzerano oltre i 40mila di reddito.

Non avrà peso, invece, la posizione lavorativa dei richiedenti.

Vale a dire che possono presentare domanda sia i dipendenti che gli autonomi.

A proposito della domanda: la data inaugurale è stato il 1º gennaio 2022.

I pagamenti cominceranno da marzo 2022, e copriranno fino a febbraio dell’anno successivo.

 Gli importi previsti per l’assegno unico

A questo punto degli esempi potrebbero agevolare:

  • una famiglia con Isee sotto i 15mila euro riceverà 175 euro al mese con un figlio, 350 con 2, 610 con 3 e 970 con 4; se nella suddetta famiglia entrambi i genitori lavorano si aggiungeranno altri 120 euro (30 per 4 figli) arrivando a 1.090 euro al mese; cui si sommeranno ancora 20 euro al mese a figlio in caso di mamma sotto i 21 anni
  • con reddito superiore ai 40mila euro l’assegno unico ammonterà a 50 euro al mese con un figlio, 100 con due, 165 euro con tre, 330 con 4; in più altri 20 euro a figlio se la mamma ha meno di 21 anni; in questo caso non è contemplato aumento qualora entrambi i genitori lavorino
  • le famiglie con figli disabili riceveranno l’assegno senza limiti di età dei figli: per i minori non autosufficienti si ricevono 105 euro al mese in più, 95 euro in caso di disabilità grave e 85 in caso di disabilità media; per i maggiorenni disabili, e fino a 21 anni, si riceveranno 50 euro al mese in più (che si sommano all’assegno previsto tra i 18 e i 21 anni) mentre oltre i 21 si continuerà a ricevere un assegno in base all’Isee che andrà da 85 a 25 euro al mese.

 Assegno unico per genitori separati e divorziati

In caso di separazione o divorzio la questione si complica.

Per cui è bene precisare degli aspetti:

  • solo uno dei due genitori può presentare domanda di assegno unico, anche in caso di affido congiunto
  • il genitore che richiede l’assegno unico indica nella domanda tutti i figli per il quale ha intenzione di richiederlo, e per ciascuno di essi indica anche il codice fiscale dell’altro genitore (a differenza di quello che accadeva con gli ANF)
  • l’assegno spetta ad entrambi i genitori nella misura del 50% (a prescindere che il genitore versi o meno l’assegno di mantenimento per i figli o che vi conviva)
  • è possibile scegliere che l’importo venga pagato al 100% solo al richiedente che, però, deve dichiarare che questa modalità è stata decisa di comune accordo con l’altro genitore
  • il genitore non richiedente può ottenere, anche in un secondo momento, che la ripartizione avvenga nella misura del 50% di cui sopra (modificando autonomamente la domanda presentata dall’altro e inserendo anche i suoi dati per il pagamento della propria quota).

Anche in questo caso un esempio può essere illuminante.

Genitore divorziato con due figli minori in affido congiunto, ma residenti con l’altro genitore.

Il primo nucleo familiare risulta dunque composto solo da una persona.

Il secondo da 3 (l’altro genitore e i 2 minori).

L’ISEE da presentare è quello dei figli per i quali si richiede la misura.

Dunque quello del secondo nucleo, indipendentemente da quale dei due genitori presenti la richiesta.

Per ulteriori dubbi potete consultare la sezione FAQ del sito dell’Inps in merito all’assegno unico a questo link.