Come si sblocca il conto corrente di un defunto? Consigli e modalità

Nel momento in cui una persona cara passa a miglior vita, la burocrazia non può essere sottovalutata. Ci sono tantissimi documenti da firmare e situazioni da sbloccare, come il conto corrente del defunto.

Vediamo insieme quali sono le modalità e come comportarsi con la banca di riferimento.

Sblocco del conto corrente di un defunto

La successione è inevitabile nel momento in cui una persona decede, con una serie di azioni volte ai passaggi per gli eredi. La prima cosa da fare è comunicare la morte della persona alla banca di competenza dove è stato aperto il conto corrente.

L’istituto di credito procederà immediatamente ad un blocco cautelativo che si trasformerà in definitivo, nel momento in cui verrà presentato il certificato di morte (che si ottiene dal Comune di residenza). Gli eredi sono chiamati a presentare alla banca una serie di documenti che serviranno a chiudere le pratiche e sbloccare i fondi del conto corrente.

Quali sono i documenti che devono essere presentati? In linea generale:

  • Certificato di morte
  • Atto di notorietà o attivazione del testamento ove presente
  • Dichiarazione di successione oppure dichiarazione e pagamento d’imposta rilasciata dall’Agenzia dell’Entrate di riferimento.

Essendo un processo altamente particolare e delicato, il consiglio è quello di rivolgersi a consulenti professionisti come quelli di rexpira.it così da poter essere seguiti passo dopo passo sino allo sblocco del conto corrente. Gli esperti  hanno voluto dare anche  qualche consiglio in merito alle modalità corrette da intraprendere, per questo lungo percorso.

L’atto di notorietà è richiesto dalla banca?

Nonostante la burocrazia dovrebbe seguire un percorso omogeneo e ben definito, alcune banche osservano e valutano con attenzione la pratica di successione.

Alcuni Istituti di Credito, per sbloccare il conto corrente, potrebbero chiedere un atto di notorietà tra i documenti da presentare. In altri casi viene richiesta la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Ma qual è il motivo?

L’atto di notorietà è un atto pubblico che si ottiene dal Notaio o dal Cancelliere del Tribunale. I due deponenti estranei garantiscono e si assumono la responsabilità di quanto attestato all’interno del documento per l’eredità dei fondi (e non solo). Nel momento in cui non esiste un testamento, questi documenti sono fondamentali per la sicurezza della banca e per lo sblocco dei fondi presenti.

Come comportarsi in caso di testamento del defunto

Nel caso in cui il defunto abbia rilasciato un testamento, la dichiarazione dovrà riportarne tutti gli estremi con elenco degli eredi legittimi. È anche richiesto che vengano, nel caso, elencati tutti gli eredi legittimari che non fanno parte del testamento e che, quest’ultimo, sia valido prima di varie impugnazioni o rivalse.

All’interno dell’attestazione si dovrà indicare che non sono presenti altri soggetti e che nessun altro ha diritto ad una quota di eredità se non le persone elencate (tra cui ex coniugi).

Se la banca richiede la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, questa è sottoscritta dall’interessato per l’eredità. La sottoscrizione è stata autenticata dal notaio o Cancelliere del Tribunale o ancora, in alternativa, dal Sindaco del Comune di residenza.