Curcuma: proprietà, benefici e controindicazioni di questa spezia

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La curcuma è la spezia ayurvedica per eccellenza, ricca di proprietà antinfiammatorie ed epatoprotettive utili al nostro corpo. Di seguito i benefici e le piccole accortezze per eventuali effetti collaterali

La curcuma è una pianta coltivata per lo più in India, Asia ed Africa. È una parente stretta a quella dello zenzero ed è dotata di lunghe foglie e fiori roseo-biancastri. A renderla celebre è il giallo della polverina che si ottiene dalla macinatura del suo rizoma. Infatti, grazie alle sue proprietà coloranti, la polvere della curcuma è utilizzata in campo tessile per la tintura ed in cucina come colorante per alimenti, come ingrediente in prodotti come senape, curry e formaggi.

La maggioranza delle incredibili proprietà benefiche attribuite alla curcuma dipendono dalla curcumina, il principio attivo di cui è composta, ottimo alleato per il benessere del corpo umano. Ad essa sono infatti attribuite proprietà antiossidanti, antinfettive, epatoprotettive, antinfiammatorie, trombosoppressive, antimicrobiche, cardioprotettive, antitumorali, proapoptotiche, antiartritiche e chemopreventive (ovvero per la prevenzione dei tumori).

Secondo vari studi queste ultime non sarebbero distinte, bensì strettamente correlate tra loro. I benefici antitumorali ed antinfiammatori che il corpo riceve da questa spezia sarebbero una conseguenza della sua azione antiossidante.

Per ciò che riguarda la protezione riguardo la comparsa di tumori, sembra che dipenda da un intrecciato effetto che la curcumina esercita nei meccanismi di proliferazione cellulare e dell’apoptosi, il fattore di crescita her2 ed i recettori estrogeni.

L’azione antinfiammatoria di questa spezia, invece, è dovuta alla sua capacità di tenere cotto controllo diverse molecole che causa dell’infiammazione. Alla curcumina, inoltre, è recentemente stata attribuita la capacità di migliorare la resistenza all’insulina, fenomeno collegato a diverse malattie come il diabete o altre patologie cardiovascolari.

Nei soggetti in condizione di buona salute la curcuma non ha controindicazioni particolari da segnalare. Tuttavia, in casi in cui vi sono patologie o disturbi come l’occlusione delle vie biliari, si consiglia di assumerla solo dopo aver ascoltato il parare di un medico a tal proposito.

Inoltre, per l’effetto anticoadiuvante della curcuma è doveroso prestare attenzione a farla consumare a soggetti con problemi collegati alla coagulazione del sangue. Tali accorgimenti valgono anche per le donne incinta. Si precisa inoltre che, assumerne dosaggi eccessivi, a lungo termine, può portare ad effetti collaterali momentanei quali nausea e diarrea.