Presepe napoletano, ecco le origini dei personaggi 

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Il presepe napoletano consiste in un presepio davvero molto particolare, interessante e dalle profonde radici storiche. Ancora oggi tradizionale a Napoli e in tutta la Campania, si sta diffondendo anche nel resto d’Italia ed è particolarmente apprezzato per la sua fantasia e la caratterizzazione dei suoi personaggi. 

L’8 dicembre, come da tradizione, i napoletani addobbano le loro case e cominciano a costruire il loro presepe tradizionale. Come sappiamo, il presepe venne inventato da San Francesco d’Assisi, e poi tramutato da rappresentazione reale a un complesso di statuine che possono trovare posto in tutte le case. 

Il presepe napoletano nasce invece attorno al 1500, e nel 1600 gli artisti napoletani cominciarono a rappresentare fra le statue anche delle persone intente in scene della vita quotidiana. Ecco quindi comparire i mendicanti, i venditori di frutta, le popolane, e via dicendo. Così il presepe napoletano è diventato sempre più famoso ed oggi tanti turisti si recano nella città partenopea per poterli vedere dal vivo. 

Se quindi vi piacerebbe avere un presepe un po’ più particolare del solito, che ne dite di un ottimo presepe napoletano per la vostra casa? Niente paura, potete acquistare il necessario per realizzare il presepe napoletano in casa per non farvi mancare neppure una statuina e per effettuare una ricostruzione perfetta.  

I personaggi del presepe napoletano

 Il presepe napoletano ha diversi personaggi, alcuni centrali, altri meno importanti, ma nessuno è marginale perché questo presepe è noto proprio per la presenza di tantissimi soggetti. 

Uno dei personaggi più importanti ed amati del presepe napoletano è Benino. Secondo la leggenda, si tratterebbe di un pastorello dormiente: la rappresentazione della natività non sarebbe altro che un suo sogno. Secondo un’altra rappresentazione, Benino non è altro che il simbolo dell’umanità intera, che dorme e che non vede la manifestazione del divino, e solamente nei sogni è in grado di avvicinarsi a Gesù. 

Il pastore della meraviglia è un pastore che si trova vicino alla grotta, con le braccia spalancate dalla meraviglia. 

I Re Magi nel presepe napoletano montano cavalli di colori diversi e si incamminano verso Oriente. 

Le lavandaie simboleggiano le donne che aiutano la Vergine Maria a lavare i panni e stendono dei panni bianchi, che rappresentano la verginità di Maria. La zingara invece è l’allegoria della profezia, secondo la leggenda infatti una donna aveva predetto la nascita di Gesù: fra le sue mani tiene dei chiodi, che profetizzano la sua morte in croce. 

Il cacciatore e il pescatore sono il simbolo del mondo celeste e dell’inferno. Inoltre il pesce è uno dei simboli per indicare Cristo nella lingua greca. 

I venditori di cibo sono dodici, e rappresentano quindi i 12 apostoli che seguono Gesù. Ce n’è uno per ogni mese, e a seconda del mese che rappresentano portano un suo simbolo (ad esempio a novembre il venditore di Castagne, agosto il venditore di anguria, a maggio una coppia di sposi e così via).  

Oltre a pastori e pecore, nel presepe napoletano ci sono anche mendicanti, zoppi e ciechi che rappresentano le anime del purgatorio, ed ovviamente il bue e l’asino.  

Gli oggetti del presepe napoletano

 Realizzare un presepe napoletano è un vero e proprio rituale per le famiglie campane, una tradizione che richiede tempo, attenzione e dedizione. Il passaggio va costruito in sughero e deve essere montuoso, ricostruire fedelmente la natura e la grotta. 

Il pozzo è il simbolo del collegamento fra le acque sotterranee e la terra, mentre la fontana con la donna ricorda una storia narrata nei vangeli apocrifi. Irrinunciabile nel presepe napoletano è il ponte, simbolo del passaggio dal noto all’ignoto, ed il mulino, simbolo di rinascita e del tempo.