Burocrazia, tempistiche e permessi per costruire la piscina

Se vi siete messi in testa che è ora che il vostro giardino abbia una bella piscina interrata, sappiate che state facendo una scelta giusta. La piscina interrata non è solamente una zona di ritrovo conviviale fra amici e familiari, non è solamente un angolo nel quale potete rilassarvi nella più totale privacy, ma è anche un elemento che aumenta e di non poco il valore della vostra casa. Tuttavia, essa è considerata un intervento di trasformazione del suolo a tutti gli effetti, il che significa che per costruirla dovrete richiedere una serie di permessi, permessi che potrebbero anche far slittare i tempi dei lavori e quindi farvi impiegare più mesi del previsto.

Quando si vuole edificare una piscina interrata, insomma, sono davvero tante le cose a cui pensare: non solo a come gestirete la manutenzione della piscina ma anche a come gestire l’affare della richiesta dei permessi. Se è vero che oggi la procedura burocratica per richiedere le autorizzazioni per la piscina interrata sembra essersi snellita, è vero anche che sul punto sono i comuni ad avere l’ultima parola. Nonostante l’esistenza di un accordo a livello nazionale con le regioni, infatti, oggi come oggi è possibile trovare ancora delle significative differenze fra come l’argomento è regolamentato fra regione e regione e questo non contribuisce a rendere più chiara la materia. Vediamo quindi in generale quali son i permessi da chiedere per edificare una piscina interrata.

Permesso a costruire o DIA?

In genere quando si vuole costruire una piscina interrata ci si chiede sempre se verrà richiesto un permesso a costruire o la DIA. Come abbiamo detto, ogni comune fa un po’ a sè, fatto sta che le ultime pronunce della giurisprudenza sembrano aver limitato e di molto il campo di applicazione della più snella e rapida DIA. Infatti secondo le corti l’edificazione di una piscina interrata non sarebbe paragonabile ad un altro lavoro, come la costruzione di uno scivolo, e quindi la DIA non sarebbe sufficiente. In ogni caso la DIA consiste nella denuncia di inizio lavori, ed è un documento che bisogna presentare al comune: entro 30 giorni dalla presentazione il comune può negare il consenso a costruire, in caso contrario la DIA diventa un vero e proprio titolo abilitativo per edificare e di conseguenza è possibile procedere, sempre che la piscina interrata sia conforme al piano regolatore vigente (ad esempio non superi il 20% del volume della casa).

Il permesso a costruire va sempre richiesto in caso che la piscina interrata sia una nuova costruzione e anche laddove essa superi il 20% del volume della casa. In questi casi, infatti, bisogna seguire questa procedura e presentare al comune un documento che indica il progetto della piscina interrata, il titolo del proprietario e anche una auto certificazione sul rispetto della normativa sanitaria ed igienica. Il comune ha quindi 60 giorni, 120 per comuni con più di 100mila abitanti, per concedere il consenso: in caso contrario, esso si intende negato e non si può procedere alla costruzione della piscina interrata. In disuso, invece, è l’autorizzazione edilizia i cui campi oggi sono coperti dalla DIA.

Tempi di costruzione della piscina interrata

La piscina interrata può richiedere dei tempi di edificazione abbastanza lunghi, per questo il nostro consiglio è quello di cominciare in autunno se intendete avere la piscina interrata pronta per l’estate. Mettete in conto che ci sono anche i tempi per chiedere i permessi e che se la piscina interrata sorge in un terreno sottoposto a vincoli ambientali, potreste anche ricevere un diniego oppure alcune specifiche sulla metratura ed estetica della piscina per non deturpare il paesaggio.