Tra gli strumenti da sfruttare per migliorare il proprio posizionamento nella SERP dei motori di ricerca bisogna annoverare senza dubbio il search intent, ovvero l’intento di ricerca. Di che cosa si tratta? In pratica è la motivazione che sta alla base della digitazione di una query piuttosto che un’altra da parte degli utenti della Rete. Rappresenta la via maestra per poter rafforzare il sito web lato SEO e al tempo stesso strutturare una strategia di contenuti efficace e performante.
E’ parte fondamentale della keyword research, sia per quanto riguarda le campagne a pagamento che quelle di tipo organico. Si tratta della spinta che conduce una persona a compiere una certa ricerca, la ragione alla base di ogni richiesta. Andando a ‘leggere’ correttamente l’intento di ricerca delle persone si potrà raggiungere il giusto target per veicolare i propri prodotti o servizi.
Cos’è una query di ricerca e come influisce su pagine e contenuti
Parlare di ‘query’ vuol dire fare riferimento alla domanda con la quale si sceglie di interrogare un motore di ricerca. E’ importante fare in modo che le pagine del sito, i contenuti o uno specifico post vengano pubblicati seguendo quelle che sono le intenzioni delle persone in target.
D’altra parte, lo sappiamo bene, la SEO è essenziale per poter incrementare il volume di traffico sul sito. E una volta raggiunto un posizionamento in alto nella SERP di Google si potranno attirare sempre più utenti e potenziali clienti sul portale stesso. Conoscere il search intent dietro determinate query è anche necessario per offrire al pubblico sempre il risultato più pertinente: è proprio da questo che si determina il successo di un progetto. Esistono diverse tipologie di search intent, vediamo insieme quali sono esaminandone le caratteristiche distintive.
Intento informativo, transazionale, navigazionale e commerciale
Qualsiasi persona che compie una ricerca interrogando i motori come Google è sempre spinta da una necessità o da una curiosità da soddisfare. Si può andare semplicemente in cerca di informazioni, si può desiderare di compiere un determinato acquisto oppure di atterrare su un portale ben preciso. Ad ogni modo, sarà corretto affermare come esistano quattro macro categorie all’interno delle quali è sempre possibile inserire le varie query.
L’intento di ricerca può essere di tipo:
- informativo, quando si va in cerca genericamente di dati e info su un tema nel corso di una sessione (‘come investire in bitcoin’, per esempio);
- navigazionale, quando si va in cerca di un sito web ben preciso per cui si inserisce nella barra di ricerca il brand o lo specifico portale;
- commerciale, quando si va in cerca di info per l’acquisto di un oggetto ma ancora si è incerti se portare a termine l’operazione per cui si confrontano i risultati;
- transazionale, quando l’acquisto di un bene o servizio è già stato pianificato – probabilmente dopo aver concluso il percorso informativo – ed è arrivato il momento di concretizzare.
Intento di ricerca e ottimizzazione lato SEO
L’intento della SEO è quello di spingere un progetto o un’attività commerciale in alto, per raggiungere le prime posizioni, nelle pagine dei risultati di ricerca. In che modo? Attraverso la conoscenza e la messa a frutto delle keyword più interessanti per ciascun tema. Ecco perché il search intent è così importante. Soprattutto nel mondo del marketing moderno, veloce e iperconnesso, costantemente esposto alle oscillazioni dei mercati e alle rivoluzioni digitali.
Occorre comunque tenere presente il fatto che pur essendo le conversioni molto importanti per quanto riguarda gli obiettivi di business, non possono essere l’unico elemento guida di qualsiasi strategia. Bisogna calarsi nei panni degli utenti finali, per comprenderne dubbi e domande e fornire le migliori risposte migliorando al tempo stesso la brand awareness.
In questo senso, è molto importante riuscire a definire in estrema sintesi che cosa viene offerto da un portale. La meta description è un po’ il simbolo di questa operazione, poiché compare in abbinamento al titolo della pagina per dare un’infarinatura generale ma al tempo stesso puntuale (si dovranno inserire ovviamente le parole chiave principali).
Infine, non bisogna neppure sottovalutare la presenza delle ‘call to action’: sono speciali bottoni digitali che invitano a una conversione. A seconda dello specifico intento di ricerca si dovrà ricorrere a determinate diciture piuttosto che ad altre per questi inviti.