Controllo del dipendente: come funziona?

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Controllo e vigilanza costituiscono il binomio distintivo del datore di lavoro nei confronti di ciascuno e tutti dei suoi lavoratori. Nasce dall’intento di garantire, all’interno dell’impianto produttivo d’impresa, un’organizzazione funzionale e ordinata che si traduca in una perfetta esecuzione della mansione lavorativa, in un’ottica di rispetto integrale delle regolamentazioni aziendali interne e delle normative previste.

Il potere di supervisionare i propri dipendenti, però, incontra una serie di limitazioni miranti alla tutela della privacy del subordinato.

In questo versante limitativo, Statuto dei Lavoratori, interventi giurisprudenziali e garante della Privacy risultano unisoni e non eludibili.

Controllare il dipendente può significare non soltanto disporre di un personale di vigilanza preposto a questo fine, che dev’essere reso noto ai subordinati con nominativi e incarichi, ma anche operare verifiche dirette sugli adempimenti legati alla prestazione per la rilevazione di eventuali difformità o mancanze rispetto a quanto previsto da regolamenti e norme.

Tipologie di controllo sull’attività lavorativa del dipendente

Elaborare una distinzione tra le varie forme di ispezione e sorveglianza, in ambito lavorativo, consente di avere ben chiaro il quadro di riferimento delle norme giuridiche elaborate dal legislatore e il loro corretto ambito di applicazione.

Un’analisi esauriente della materia, vista la sua complessità, consente inoltre di circoscrivere i confini entro i quali il datore di lavoro può espletare la sua attività di accertamento, la quale può essere rivolta sia al lavoratore che al patrimonio dell’azienda.

Sotto il profilo del controllo si possono, dunque, distinguere ipotesi di:

  1. accertamenti sull’attività dei dipendenti, di tipo contrattuale;
  2. vigilanza sul patrimonio aziendale, tramite il controllo difensivo di tipo extracontrattuale.

Gli accertamenti sui dipendenti: il controllo legittimo

Fanno parte del primo gruppo le ispezioni sulla mansione lavorativa che costituiscono un diritto del datore di lavoro.

L’attività di vigilanza, pertanto, può avvenire attraverso i seguenti controlli cd. legittimi:

– per via diretta;

– per mezzo di un’organizzazione gerarchica;

– con l’ausilio di personale preposto alla sorveglianza.

I controlli diretti o tramite organizzazione gerarchica sono previsti ai sensi dell’art. 2104 cc, comma 2; sono ammessi in questo caso anche i controlli occulti, come ad es. i pedinamenti ai danni di un lavoratore che si teme possa falsificare i chilometraggi dei suoi spostamenti, frodando sull’importo del rimborso dovutogli.

Il potere di sorveglianza del personale preposto, invece, deriva dall’art 3 dello Statuto dei lavoratori. La Corte di Cassazione ha, inoltre, specificato che la presenza di una tipologia di controllo non esclude la possibilità di utilizzo delle altre.

Quando sorvegliare viola la privacy del lavoratore: il controllo illegittimo

Accanto alle tipologie di controllo legittimo vanno annoverate le ipotesi di controllo illegittimo le quali, sconfinando le attribuzioni di legge, possono risultare arbitrarie e completamente ingiustificate. Appartengono a questi casi:

  1. le guardie giurate che contestano al lavoratore azioni, o fatti, esulanti dalla tutela del patrimonio aziendale per i quali sono stati chiamati ad intervenire. Alle stesse, infatti, è precluso anche l’accesso ai locali dove si svolge l’attività lavorativa, se non per ragioni espressamente indicanti un necessario intervento a tutela del patrimonio;
  2. i controlli a distanza tramite l’ausilio di impianti audiovisivi o altre apparecchiature aventi il solo scopo di mera finalità di vigilanza, senza giustificate motivazioni. La Corte di Cassazione, infatti, ha più volte ribadito la necessità che gli ambienti di lavoro rispecchino una dimensione umana, dove privacy e riservatezza vengano preservate da intrusioni prive di giustificato fondamento.

La vigilanza sul patrimonio aziendale: il controllo difensivo extracontrattuale

La tutela del patrimonio aziendale si snoda in passaggi tesi a verificare eventuali comportamenti illeciti compiuti dai dipendenti, realizzati durante l’espletamento delle normali attività lavorative, ad es. furti, danneggiamenti.

Guardie giurate e investigatori privati

Allo scopo di salvaguardare il patrimonio da eventuali abusi o illiceità del personale in servizio, il datore di lavoro può impiegare guardie giurate o investigatori privati che abbiano il compito di controllare l’integrità del patrimonio aziendale, anche al di fuori dell’orario di lavoro.

Inoltre, nel caso di comportamenti illeciti presunti o pregressi da parte dei lavoratori, il datore di lavoro può avvalersi del personale preposto alla vigilanza per ulteriori controlli in forma occulta. Esempi:

– utilizzare un’agenzia investigativa che si finga cliente per verificare eventuali appropriazioni indebite di denaro;

– controlli per la verifica del rilascio dello scontrino fiscale da parte del dipendente.

Per l’attivazione di controlli occulti basta la presenza del sospetto o la mera ipotesi di attività illecite in corso di esecuzione.

Secondo la legge 300/70 art. 2, il datore di lavoro che non si attiene alle disposizioni normative è punito con un’ammenda o l’arresto dai 15 giorni fino a 1 anno. Se la violazione è compiuta dalla guardia giurata o da altro personale ingaggiato per la sorveglianza, si rischia dalla sospensione dal servizio alla revoca della licenza nei casi più gravi.

Le ispezioni personali e il rispetto della gradualità degli interventi di controllo

Nel caso in cui esistano giustificate e indispensabili esigenze di tutela dei beni aziendali, ai sensi dell’art. 6 della L. 300/70 il datore di lavoro può effettuare in prima persona o tramite terzi perquisizioni personali sui dipendenti. In questi casi, si devono però rispettare le seguenti condizioni:

– devono essere svolte al termine degli orari di lavoro e all’uscita dei luoghi lavorativi;

– si preservino riservatezza e dignità del dipendente;

– si utilizzino sistemi di selezione automatica per la scelta del lavoratore;

– le modalità perquisitorie vengano concordate con le rappresentanze sindacali o in mancanza con una commissione interna. In caso di mancato accorto provvede l’ispettorato del lavoro.

Le ispezioni personali devono essere considerate dal datore di lavoro come l’ultima spiaggia del controllo, posto che se altri mezzi audiovisivi sono sufficienti al rintracciamento del responsabile gli stessi devono essere preferiti.

Se dunque la presenza di ammanchi, furti o danneggiamenti è rilevabile con adeguate registrazioni della merce, la perquisizione s’intende esclusa e se effettuata diventa illegittima, con il rischio che il datore di lavoro risponda del reato di violenza privata, ex art. 38 dello Statuto dei lavoratori.

I mezzi di sorveglianza: Winit tra gli specialisti del settore

La gestione del personale di servizio e del patrimonio aziendale, alla luce dei rischi e delle necessità suesposte, diventa prioritaria per ogni organizzazione lavorativa che si rispetti. Per l’ottenimento di un controllo completo ed efficace è necessario, dunque, rivolgersi ad aziende che abbiano la qualifica di specialista nel settore di sorveglianza, perché possano offrire al datore di lavoro validi mezzi di accertamento da integrare alla propria attività.

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Fornisce alle aziende che lo richiedono lettori adatti a qualunque ambiente lavorativo e a tutte le professioni, garantendo un pieno controllo sugli orari dei dipendenti e dei collaboratori in servizio. Offre lettori con tecnologia RFID che supportano il datore di lavoro nella gestione minuziosa dei flussi del personale in termini di attività, ore di lavoro e rilevazione delle presenze. Winit è nota per i marcatempo portatili, facili, affidabili e APP per smartphone, tramite i quali l’impresa e tutti i dipendenti possono essere adeguatamente gestiti.

Affidabile, con soluzioni personalizzate e convenienti, l’azienda è una risposta concreta e intelligente alla gestione e sorveglianza del personale. Persino nei luoghi di lavoro dove sembra impossibile controllare l’attività e le presenze dei propri dipendenti, Winit risponde con la tecnologia TAG-RFID per gestire anche le situazioni più complesse, garantendo la registrazione delle ore lavorate.