Quali sono le differenze tra un ventilatore centrifugo e un ventilatore assiale

19

Se stai facendo delle valutazioni per implementare il sistema di areazione aziendale, ti consiglio di leggere quest’articolo, per capire quali sono le più importanti differenze tra i ventilatori assiali e i ventilatori centrifughi.

Di ventilatori industriali ne esistono diverse varianti, tutte in grado di rispondere a necessità ben precise. In sostanza sono presenti due tipologie, che sono i ventilatori assiali e i ventilatori centrifughi.

A queste categorie appartengono i soffianti, gli aspiratori, gli hvac, i compressori, che sono molti dei termini utilizzati per la definizione di un ventilatore centrifugo o di un ventilatore assiale, che sono utilizzati in un contesto industriale, per l’aspirazione di polveri per esempio.

Vediamo di seguito quali sono le sostanziali differenze tra i ventilatori assiali e i ventilatori centrifughi

Nel ventilatore assiale l’aria si muove in modo parallelo rispetto all’albero, attorno al quale poi ruotano le pale, questa tipologia di macchine può sostituire i ventilatori centrifughi, perché possono svolgere l’attività in maniera nettamente più veloce e con un diametro inferiore e con conseguente minore occupazione dello spazio.

I ventilatori centrifughi che hanno un flusso di aria ad angolo retto rispetto all’aspirazione della ventola, le pale la fanno ruotare verso l’uscita grazie alla forza centrifuga. La girante ruota per favorire l’entrata dell’aria nella ventola che si trova vicina all’albero, questa poi viene direzionata in modo radiale verso l’esterno, la direzione è perpendicolare rispetto all’asse della girante.

Ecco alcune caratteristiche del ventilatore assiale differenti dai ventilatori centrifughi:

  • diametro inferiore della girante;
  • pressione dinamica più elevata;
  • velocità operativa più elevata;
  • velocità periferica più elevata;
  • rendimento inferiore;
  • maggiore consumo energetico;
  • molto più rumoroso;
  • molto più piccolo;
  • molto più leggero;
  • meno costoso.

Da questo confronto emerge una sostanziale differenza di peso, velocità e rumore.

Relativamente alla velocità, le caratteristiche di portata e pressione si possono ottenere con le due tipologie di ventilatori, ma nel caso di quelli assiali la velocità di funzionamento maggiore rispetto ai ventilatori centrifughi.

La tensione dei corpi rotanti hanno ovviamente dei limiti e la maggiore pressione è dunque maggiormente sostenibile dai ventilatori centrifughi, inoltre, un maggiore rumore è riscontrabile nei ventilatori assiali, infatti, succede che per limitare la rumorosità vengano utilizzati dei silenziatori, che non occorrono in caso di installazione di ventilatori centrifughi.

Nonostante questi aspetti negativi, i ventilatori assiali rimangono meno pesanti, occupano uno spazio inferiore e hanno costi più bassi. A tal proposito l’utilizzo dei ventilatori assiali è molto diffuso in caso di processi che richiedono una pressione relativamente bassa (fino a 100 mm di H2O). In sostanza però la resa sarebbe la stessa di un ventilatore centrifugo.

L’utilizzo di un ventilatore assiale è favorito quando si preferisce la compresenza sia della bocca di aspirazione che di quella di scarico, semplificando l’inserimento nell’impianto, infatti, in tal caso, il ventilatore assiale non è altro che un pezzo di tubo, a differenza del ventilatore centrifugo, che richiede un’installazione più costosa e maggiore spazio di allocazione.

Il ventilatore centrifugo può avere la predisposizione di una o due bocche di aspirazione, pur avendo lo stesso diametro, la stessa quantità di giri, lo stesso peso e la stessa pressione. Ma in caso di ventola a doppia aspirazione, ovviamente si ha una capacità doppia, che però assorbe il doppio della potenza, a differenza di una sola bocca di entrata con singola aspirazione.

Vediamo qual è la differenza tra la portata e la pressione totale, che caratterizzano un ventilatore:

  • portata: è la quantità di materiale che viene spostato dalla ventola, relativamente al volume nell’arco di una precisa unità temporale;
  • pressione totale (pt): comprende sia la pressione statica (pst), che determina l’energia utile per sopportare gli attriti, che la pressione dinamica (pd) (definita anche energia cinetica) che viene al materiale in movimento (pt = pst + pd).