Come viene svolta la riqualificazione di un edificio per un miglioramento sismico

In un paese ad alto rischio sismico, come l’Italia, si raccomanda di migliorare gli edifici esistenti mediante interventi di manutenzione e di messa in sicurezza strutturale, piuttosto che aspettare che si verifichino danni a seguito di eventi sismici ed evitare le demolizioni degli edifici e la loro successiva ricostruzione. Occorre tener presente che i costi di interventi di riqualifica sono ben minori rispetto alla spesa di demolizione e ricostruzione. Tali investimenti sono operazioni che devono essere accuratamente analizzate, tenendo conto di una varietà di fattori come le normative, le tecnologie disponibili e, ultimo ma non meno importante, il costo.

La maggior parte degli edifici in Italia sono stati costruiti durante gli anni del dopo guerra, boom economico ed edilizio, tra gli anni ’50 e ’70, prima dell’introduzione della legislazione antisismica nel 1974. In realtà, la legislazione antisismica, che è stata modificata nel 2018, è stata applicata raramente. Infatti, poiché solo una parte dell’area nazionale è stata classificata sismica, si è continuato a costruire edifici che sono sismicamente pericolosi.

La prevalenza di gravi difetti strutturali e l’uso di materiali di bassa qualità hanno contribuito alla vulnerabilità di molte di queste proprietà, che non sono state costruite per resistere alla forza catastrofica di un terremoto. Considerate che i terremoti nella nostra nazione hanno causato la morte di oltre 5000 persone e danni per demolizioni e ricostruzione per un valore di oltre 140 miliardi di euro solo negli ultimi 40 anni.

Con l’arrivo dell’O.P.C.M. 3274 del 2003 si è fatta chiarezza emettendo linee guida in tal senso: si è applicata una normativa sismica dettata dalle norme europee e si è estesa l’obbligatorietà della analisi sismica all’intero territorio nazionale. La norma definisce come interventi di miglioramento sismico tutti i lavori che hanno come scopo quello di aumentare la sicurezza e la resistenza di un edificio durante eventi sismici.

Miglioramento sismico: in cosa consiste?

Per capire come viene effettuato il miglioramento sismico degli edifici dobbiamo partire dalla riqualificazione edilizia: la Riqualificazione edilizia consiste in una serie di interventi di miglioramento, riguardanti i singoli elementi strutturali dell’edificio, finalizzati ad ottenere un maggior grado di sicurezza che prevedono il consolidamento dello scheletro portante esistente o con l’aggiunta di nuovi elementi strutturali e l’istallazione di sistemi di isolamento alla base e/o di dispositivi di dissipazione dell’energia sismica.

Applicare la Riqualificazione edilizia alla propria casa significa garantire un aumento della sicurezza e del comfort abitativo e, allo stesso tempo, aumentare il valore patrimoniale dell’immobile sul mercato garantendo un investimento sicuro sul proprio immobile e sulla sicurezza delle persone. Inoltre, è possibile usufruire delle agevolazioni fiscali nella misura del 36 % delle spese sostenute (leggi il nostro articolo di approfondimento sul bonus ristrutturazioni del 2018) per gli interventi di miglioramento e di messa in sicurezza dalle aliquote dei contributi da versare allo stato mediante tasse, in particolare detrazioni dall’Irpef.

Secondo la normativa vigente, i lavori di ristrutturazione e miglioramento non richiedono che il livello di sicurezza dell’edificio sia del 100%, bensì è sufficiente che le condizioni di sicurezza della struttura siano effettivamente migliorate.

Gli interventi strutturali di ripristino, miglioramento o ricostruzione di un edificio richiedono un esame approfondito e una valutazione sia dei danni della struttura che degli aspetti critici.

Le tecniche più avanzate e complesse sono disponibili sul mercato e vengono utilizzate per analizzare ogni aspetto strutturale atto a garantire un reale miglioramento nella sicurezza dell’edificio, sono dotate di tecnologie sofisticate che consentono di ottenere dati precisi in modo estremamente veloce, anche per edifici di grandi dimensioni.

La raccolta dei dati è una fase fondamentale nel processo di ricostruzione, e deve essere effettuata da esperti dotati di strumenti idonei con competenze tecniche atte ad analizzare e assicurare il successo della riqualificazione sismica e architettonica.

A questo punto, si hanno tutte le informazioni necessarie per eseguire una diagnosi, che permette di determinare il rischio sismico dell’edificio e procedere con le necessarie riparazioni e modifiche strutturali.

Miglioramento sismico: quali modifiche sono possibili?

A questo punto vi starete chiedendo quali sono le modifiche strutturali che possono essere considerate un intervento di miglioramento sismico. Di seguito sono riportati esempi dei diversi tipi di interventi e soluzioni tecnologiche possibili che apportano modifiche alla struttura di un edificio con variazioni di rigidità, resistenza o duttilità, ovvero le tre dimensioni che caratterizzano il comportamento dell’edificio.

In generale, le modifiche che si applicano possono essere definiti in due tipologie: interventi locali, che riguardano singoli elementi strutturali, o interventi globali che interessano il funzionamento dell’intera struttura.

Tra i possibili criteri e tipi di intervento troviamo: riparazione di eventuali danni presenti; riduzione delle carenze dovute ad errori (ad esempio l’uso dei materiali) e delle condizioni che determinano situazioni di forte irregolarità; incremento della resistenza degli elementi portanti; rinforzo di tutti o parte degli elementi; miglioramento del sistema di fondazione, se necessario. Tutti questi contributi aumentano la capacità portante, la resistenza e l’efficienza dell’immobile in caso sismico.

Ecco alcuni esempi di interventi locali e più “contenuti”:

  • Inserimento di tiranti nelle murature: Si tratta di inserire dei tiranti metallici, che sono fissati all’edificio con pali o piastre. Il compito dei tiranti è quello di mantenere e contenere le pareti in posizione. In caso di eventi sismici, questa tecnica di sicurezza è tipicamente utilizzata per prevenire il collasso delle pareti.
    La posa di intonaco armato classico o a spessore minimo: Questo tipo di intervento viene utilizzato per rinforzare le pareti dell’edificio e, in caso di terremoto, per confinare eventuali distaccamenti e prevenire la formazione di fratture. Si tratta di applicare delle reti di contenimento ai lati delle pareti. Invece di utilizzare intonaci tradizionali rinforzati, le reti sono costituite da materiali nuovi e più leggeri, come fibre di vetro o tessuti di carbonio, e il calcestruzzo viene sostituito con resine o malte a base di calce.
  • Irrigidimento del solaio: I solai sono tra gli elementi più suscettibili alla deformazione durante un evento sismico; di conseguenza, è fondamentale irrigidire la struttura inserendo delle lastre di calcestruzzo alleggerite. Tra gli interventi “globali”, più consistenti che interessano anche le fondamenta troviamo:
  • L’isolamento sismico: La costruzione è divisa in due parti: una sotto-struttura legata al suolo e una sovrastruttura collegata alla sotto-struttura tramite isolatori. Il moto del terreno è quindi separato da quello della sovrastruttura, che è sottoposta ad accelerazioni inferiori rispetto alla sotto-struttura.
    L’installazione di un sistema di isolamento in un edificio esistente, interessa un unico livello della struttura, quello alla base dell’edificio. Tali isolatori devono essere posizionati in modo tale da poter essere ispezionati e, in alcuni casi, sostituiti. In queste circostanze, la sovrastruttura normalmente non richiede interventi perché l’azione sismica è molto ridotta. Ciò può avere il vantaggio significativo alle persone di non essere costretti a lasciare le loro case.
  • Il cappotto sismico: si tratta di avvolgere la struttura attraverso la creazione di un nuovo contenimento mediante la costruzione di un muro di cemento armato che è collegato all’esistente tramite connettori posti ai cordoli dei piani. Il rivestimento sismico da realizzare richiede che l’edificio non sia in contatto diretto con le strutture adiacenti, ma che ci sia spazio sufficiente lungo tutta la circonferenza per completare l’operazione. I piani devono anche avere cordoli a cui le nuove pareti possono essere attaccate. Poiché il lavoro viene eseguito all’esterno dell’edificio, è una delle soluzioni più economiche e convenienti. Inoltre, si ha la possibilità di effettuare un ulteriore miglioramento in particolare di efficienza energetica mediante l’installazione di un cappotto termico che si aggiunge a quello sismico.

Insomma, se siete interessati ad una riqualificazione (e dovreste esserlo) esistono diverse opzioni e alternative,. Riqualificare il proprio immobile è un vero e proprio investimento, non solo per il valore di mercato, ma è anche un investimento per la vostra vita e la sicurezza degli altri. E’ possibile usufruire della cessione del credito, come abbiamo visto in un nostro precedente articolo.
Al momento di decidere se acquistare o costruire una nuova casa, il primo aspetto da considerare è la sicurezza. Bisogna sempre garantire la migliore sicurezza possibile per voi stessi e per i vostri cari: è un “regalo” per voi e per la vostra tranquillità. Vivere in un ambiente sicuro migliora anche la nostra qualità di vita e ci rende più sereni.

Ultimo ma non meno importante, le abitazioni antisismiche sono benefiche per l’ambiente in quanto garantiscono la stabilità territoriale senza costituire una minaccia per quest ultimo.

Se un edificio è conforme alle norme ambientali ed è costruita con materiali resistenti (o, perché no, materiali “green”) che garantiscono una maggiore stabilità anche in caso di eventi catastrofici, come appunto i terremoti, ne guadagna tutto l’ecosistema perché non è sfigurato.

Il consiglio più importante è quello di rivolgersi a professionisti e aziende o ditte specializzate di cui puoi fidarti per realizzare un progetto che soddisfi le vostre esigenze utilizzando la più avanzata tecnologia antisismica.