Nonostante calazio e orzaiolo possano sembrare la stessa cosa, in verità nascondono delle importanti differenze. In questa guida non solo impareremo a distinguerle per evitare di sbagliare la diagnosi, ma vedremo anche come si curano.
Si tratta di due problemi antiestetici, ma con problemi e caratteristiche diverse tra loro. È evidente che comprendere come si curano è essenziale al fine di non sbagliare trattamento. L’orzaiolo è una infiammazione che si verifica nelle ghiandole sebacee di Zeiss.
Nella maggior parte dei casi il problema è associato all’infezione batterica dello stafilococco. È visibile in quanto potrebbe comparire un brufolo bianco che si avvicina al giallastro.
Il calazio invece, è a tutti gli effetti una cisti che nasce dopo aver subito una infiammazione cronica che si forma sulle ghiandole del Meibonio. Il problema più grosso nasce nel momento in cui il dotto escretore delle suddette ghiandole, si restringe dando vita a dolore, infiammazione e forte gonfiore nelle ghiandole.
In casi più particolari, ovvero dove la ghiandola diventa di dimensioni spaventose, la palpebra ispessita potrebbe far nascere persino l’astigmatismo.
Suggeriamo infine, di porre molta attenzione qualora possano nascere dei sintomi di dubbia condizione, ovvero se la ghiandola dovesse assumere un colore rosa salmone verosimilmente come l’ulcerazione oppure congiuntiva.
Rimedi naturali per la cura dell’orzaiolo
Tendenzialmente l’orzaiolo guarisce spontaneamente. Prima però di ricorrere a farmaci e pomate, tra i rimedi naturali più efficaci non possiamo che suggerire di pulire minuziosamente l’occhio, e di ricorrere a té verde e impacchi di camomilla e acqua calda.
Il tè verde (sempre con impacco), oltre che essere un ottimo antiossidante, è anche un buon antibatterico. È sufficiente poggiare l’impacco tiepido sulla parte superiore della palpebra.
Gli impacchi di camomilla e acqua calda sono un metodo tradizionale della nonna. Per farlo correttamente, si procede bagnando un fazzoletto con l’acqua calda, a cui dover aggiungere la camomilla (basterà una bustina), strizzarla adeguatamente e applicarla per circa 10 / 15 minuti.
Essendo un metodo naturale, è possibile applicarlo diverse volte in una sola giornata, fino a quando il pus fuoriuscirà (grazie all’applicazione dell’acqua calda).
Ma i rimedi naturali per curare l’orzaiolo non finiscono qui, infatti altre due soluzioni che ci piace indicare sono l’uso della curcuma e dell’olio extravergine di oliva.
La curcuma dev’essere utilizzata con cura, si tratta di una spezia molto forte a livello rigenerante, tanto che dopo poco ridurrà il nodulo sulla palpebra. Si dovranno sciogliere due cucchiai in acqua, da bollire in un secondo momento per poter terminare l’impacco.
Occorrerà filtrare adeguatamente i residui della spezia.
Infine, l’olio aiuterà a far passare l’infiammazione grazie alle sue azioni antibatteriche. Si utilizzerà un batuffolo di cotone e tamponare con molta delicatezza. Questo passaggio è importante per far sì che non caschi alcuna goccia all’interno dell’occhio.
Rimedi naturali per la cura del calazio
Prima che l’infiammazione da calazio possa peggiorare, suggeriamo l’utilizzo di impacchi caldi tramite delle garze imbevute di infuso di camomilla, calendula o persino malva. Tali impacchi possono esser applicati anche più di una volta giorno (anzi, lo suggeriamo).
Inoltre non va dimenticato un delicato massaggio della cute appena sopra l’infiammazione, in modo tale che si rimuova il ristagno.
Come già suggerito come cura naturale per l’orzaiolo, anche per il calazio può esser utilizzata la curcuma (stavolta in aggiunta con la radice di chelidonium). Per una corretta efficacia è sufficiente mettere 10 gocce in acqua calda (purché poca quantità), da dove bere a fine pasto.
Tre volte al giorno, dunque post colazione, post pranzo e alla fine della cena.