Per dimagrire in modo efficace non basta mettersi a dieta: bisogna anche saper scegliere la dieta giusta in base all’età.
A venti, trenta o quarant’anni, infatti, l’organismo ha ritmi ed esigenze diverse, specialmente a livello metabolico, e solo assecondandole si può perdere peso in fretta e nel modo più corretto.
Questo vale soprattutto per i secondi piatti, ricchi di proteine e grassi di origine animale, la cui assimilazione varia molto in base al periodo biologico.
Ecco allora qualche consiglio utile per perdere peso in fretta… con il secondo giusto!
A 20 anni
Questa è l’età in cui è necessario imparare regole di vita corrette, da capitalizzare come un bagaglio prezioso.
A tavola il consiglio più prezioso è variare, abituandosi a mangiare di tutto nelle giuste quantità.
I secondi piatti devono seguire la massima alternanza, per fornire all’organismo tutti i principi nutrizionali di cui ha bisogno per essere sempre in forma e scattante.
Due porzioni di uova, due di legumi, due di pesce e due di salumi, più tre di carne e tre di formaggio sono la giusta miscela per mantenersi in forma o perdere peso prima dei trent’anni.
Ecco una tabella per non sbagliare:
- Carne bianca o rossa: 150 grammi tre volte alla settimana
- Pesce: 200 grammi due volte alla settimana, escludendo le varietà grasse, affumicate o sott’olio
- Formaggio: 60 grammi di quello stagionato o 100 grammi di quello fresco tre volte a settimana
- Salumi: 60 grammi di speck, bresaola, prosciutto crudo e cotto due volte a settimana
- Legumi: 50 grammi se sono secchi e 150 se sono freschi, surgelati o in scatola, due volte a settimana
- Uova: una porzione da due, due volte a settimana
A 30 anni
A questa età molte donne affrontano un evento importante: la gravidanza. Iniziare i nove mesi già in sovrappeso è un errore, perchè predispone a disturbi importanti come il diabete e rende il parto più faticoso. Senza contare che, poi, tornare in forma è un’impresa!
Tenendo a mente queste esigenze, la dieta ideale a trent’anni comprende quattro menu alla settimana a base di carne per fornire all’organismo il giusto apporto di ferro e di vitamina B12.
Anche le verdure a foglia verde, come rucola e spinaci, non devono mancare: sono ricche di acido folico, essenziale sia prima sia durante i 9 mesi di gravidanza e utile per prevenire la spina bifida. La tabella delle porzioni è la seguente:
- Carne bianca o rossa: 150 grammi quattro volte alla settimana
- Pesce: 200 grammi due volte alla settimana, esclusi però i pesci più grassi come aringa e sgombro, quelli affumicati o sott’olio
- Formaggio: 60 grammi di quello stagionato o 100 grammi di quello fresco due volte alla settimana
- Salumi: 60 grammi di speck, bresaola, prosciutto crudo e cotto due volte a settimana
- Legumi: 50 grammi se sono secchi e 150 se sono freschi, surgelati o in scatola, due volte a settimana
- Uova: una porzione da due, una volta a settimana
A 40 anni
La parola chiave a questa età è prevenzione, e questo significa un consumo leggermente inferiore di carne, a vantaggio del pesce, che è ricco di Omega 3, grassi polinsaturi che aiutano a tenere sotto controllo i grassi nel sangue.
Anche i legumi sono importantissimi: contengono fitoestrogeni, sostanze che, secondo alcuni studi, possono essere utili per proteggere l’organismo dall’insorgenza di alcuni tumori come quelli al seno e all’endometrio.
Infine, a quarant’anni non devono mancare dalla dieta la vitamina A e il suo precursore, il betacarotene: aiutano a mantenere sane pelle e mucose e a prevenire i disturbi cardiocircolatori. Si trovano soprattutto nei vegetali giallo-arancioni come carote, pomodori maturi e zucca.
Ecco la distribuzione settimanale più adatta:
- Carne bianca o rossa: 150 grammi due volte alla settimana
- Pesce: 200 grammi tre volte a settimana, esclusi però i pesci grassi, affumicati o sott’olio
- Formaggio: 60 grammi di quello stagionato o 100 grammi di quello fresco tre volte alla settimana
- Salumi: 60 grammi di speck, bresaola, prosciutto crudo o cotto, due volte a settimana
- Legumi: 50 grammi se sono secchi e 150 se sono freschi, surgelati o in scatola, tre volte a settimana
- Uova: una porzione da due una volta a settimana
Questi sono solo degli esempi molto semplici da attuare ed adatti a tutti. Se vuoi conoscere altri tipi di diete dimagranti efficaci, il sito ilpianosalute.it propone 2 tipologie di diete abbastanza efficaci e testate da anni; per saperne di più clicca qui.
7 minuti al giorno per dimagrire |
Hai fame? Medita che ti passa! Suona grossomodo così la conclusione di un recente studio, che ha dimostrato come siano sufficienti 7 minuti al giorno di meditazione per tenere lontana la fame nervosa e quindi dimagrire più in fretta e con meno fatica.
Ancora una volta, tutto parte dalla testa: il metodo meditativo consigliato è quello che consente di svuotare la mente. Il procedimento è relativamente semplice: bastano un angolo appartato e silenzioso, una buona concentrazione e poche mosse calibrate.
- Inizia a respirare lentamente e profondamente, concentrandoti via via più profondamente sulla respirazione stessa, cercando di visualizzare il flusso d’aria che entra ed esce dal tuo corpo.
- Lascia fluire liberamente i pensieri, senza contrastarli, ma semplicemente “osservandoli” da fuori come se fossero un film.
- Non avere fretta di raggiungere obiettivi elevati: svuotare la mente completamente richiede tempo, allenamento e molta pazienza.
- Prova ad immedesimarti in altri “io” al di fuori del tuo, ad esempio un animale o una pianta.
Prova a meditare in questo modo ogni giorno per almeno sette minuti: i benefici che otterrai sono incredibili! Svuotando la mente aumenterai gli ormoni del benessere e diminuirai quelli dello stress, il battito cardiaco e il flusso linfatico si armonizzeranno, diminuirà la tensione muscolare, il ritmo della respirazione rallenterà riducendo il consumo di ossigeno e il fabbisogno energetico.
Dopo questi esercizi sarebbe bene continuare a seguire un regime alimentare adeguato, trovi qualche esempio cliccando qui.
Dipendenza dai grassi come resistere
Patatine fritte, maionese, intingoli: resistere alla tentazione è quasi impossibile. Il motivo, però, non è solo psicologico, e non si tratta nemmeno di semplice “gola”: quella dai grassi è una vera e propria dipendenza, alla base della quale c’è un complesso meccanismo evolutivo.
A individuarlo è stato un team di ricercatori dell’Università di Melbourne, a partire da una scoperta a dir poco sconvolgente: il grasso è un “gusto” vero e proprio, esattamente come il dolce, il salato, l’amaro.
E proprio come accade per questi sapori, anche nei confronti del grasso c’è chi ha più sensibilità e chi meno. Tuttavia, al di là delle variazioni individuali, gli esperti australiani si sono accorti che, in generale, stiamo perdendo sensibilità nei confronti del sapore grasso, e quindi abbiamo bisogno di consumarne sempre di più per ritenerci soddisfatti.
Colpa del mondo moderno, assicurano gli scienziati, caratterizzato da cibi con un contenuto di grassi sempre più elevato.
Ma invertire la tendenza è possibile, a cominciare proprio dal palato: l’obiettivo è quello di abituarlo con gradualità a fare a meno del sapore del grasso.
Dunque, inutile passare da un giorno all’altro da una dieta ipercondita a una totalmente scondita. Come sempre la virtù sta nel mezzo, o meglio nella metà! Prova a dimezzare l’olio che usi per condire pasta e insalata mixandolo con basilico ed erbe tritate. E ancora a “tagliare” sulla maionese allungandola con yogurt magro. Bastano pochi semplici accorgimenti per cambiare abitudini. Anche quando si tratta di cibo e sapori.