Chi è e come lavora uno psicologo  

Vi siete mai chiesti in che cosa consista di preciso il lavoro di uno psicologo? Questa figura professionale è una figura della quale si parla molto spesso, anche se non è difficile confonderla con quella dello psichiatra, dello psicoterapeuta o del counselor.

Ma quindi cosa fa di preciso uno psicologo?

Lo abbiamo chiesto alla Dott.ssa Cinzia Mamelli, psicologa con studio a Crema, che ci ha raccontato che in Italia lo psicologo è l’unica figura professionale che la legge riconosce e che può esercitare le tecniche psicologiche, attraverso le loro particolari modalità. Non ci sono altre figure che possano farlo, e in particolare esiste anche un albo degli psicologi al quale è necessario iscriversi per esercitare la professione, al termine dell’esame di stato.

Il lavoro dello psicologo è tutto concentrato sul miglioramento del benessere mentale e relazionale delle persone che si rivolgono a lui, e quindi anche del miglioramento della loro qualità della vita, nell’ambiente della famiglia, lavoro, scuola, o società.

Lo scopo dello psicologo è quello di far emergere il problema o il disagio nel paziente, e dopo averlo fatto emergere e diagnosticato, di elaborare un percorso di terapia (che non prevede la somministrazione di medicine) per cercare di aiutare il suo paziente a stare meglio. Il suo lavoro quindi è volto al superamento del disagio e della sofferenza emotiva e psicologica.

Come si diventa psicologo?

Per poter diventare psicologi è necessario iscriversi all’università di psicologia, italiana, per la durata di cinque anni. Dopo aver conseguito la laurea, è necessario effettuare un tirocinio della durata di un anno con un tutor abilitato, superare l’esame di Stato e solo a questo punto è possibile iscriversi all’albo degli psicologi in Italia, che consente di lavorare nel settore esercitando la professione, sia nel pubblico che nel privato o come liberi professionisti.

Che disturbi cura lo psicologo?

Lo psicologo è una figura professionale diversa, ad esempio, dallo psichiatra. Entrambi i professionisti si rapportano con la patologia, mentale e psicologica, ma mentre gli psichiatri usano anche farmaci, lo psicologo usa solamente le terapie e tecniche psicologiche per favorire la guarigione del paziente.

Lo psicologo può operare in tanti campi diversi, che dipendono comunque anche dalle sue specializzazioni. Solo per fare qualche esempio uno psicologo può aiutare persone che soffrono di depressione, di disturbi dell’umore, di ansia, attacchi di panico, difficoltà relazionali, problemi di famiglia, problemi e disagi nel bambino e nell’adolescente, problemi dell’alimentazione, comportamenti anti sociali. Lo psicologo può anche aiutare una persona che abbia, ad esempio, subito un trauma: in questo caso si occupa di riabilitazione dopo un abuso, la perdita di una persona cara, e via dicendo.

Possono aiutare anche le persone che soffrono di dipendenze da alcol, droga e sigarette, oppure gli anziani, e via dicendo. Infatti uno psicologo non lavora necessariamente in ospedale o nel suo studio, ma anche in realtà private come fondazioni, associazioni ed ONG, comunità di recupero e comunità famiglie, scuole, aziende, carceri e via dicendo.

Che strumenti usa uno psicologo?

Ma quali strumenti utilizza uno psicologo per poter condurre l’analisi?

Lo psicologo in genere agisce per mezzo di sedute, o incontri, nel corso delle quali fa ricorso a diversi strumenti che in genere sono:

  • il colloquio psicologico, che serve per conoscere al meglio la persona e come si atteggia.
  • Un test psicologico, che può essere somministrato solo dallo psicologo e che consente di avere un ritratto della personalità del paziente.
  • L’osservazione delle parole, del linguaggio verbale e non verbale, l’ascolto.

Ogni psicologo può usare poi tecniche particolari che ha avuto modo di approfondire durante gli studi e nel corso della sua carriera.